Tuesday, November 08, 2005

Il Tamigi si fa di piu'

Il gruppo di scienziati, che aveva riscontrato tracce di coca nel Po, è stato incaricato dello stesso compito su un altro paziente: IL TAMIGI. Waoo… incredibile il Po “si fa”, ma il “Tamigi di più”.
Nel Tamigi vengono scaricati 2 chili al giorno di coca, e questi geniacci italiani con questa ricerca arrivano ad un risultato “incredibile”!?
I londinesi si fanno 5 volte di più di quanto dichiarato dalle statistiche.
Incredibile!!!!
Non ci posso credere!!
Menomale che questi ricercatori hanno scoperto “il fattaccio brutto”!
Potevano tranquillamente chiedere a qualsiasi londinese che come risposta avrebbe ottenuto: “ come minimo i londinesi si fanno 5 volte tanto”.
Nel caso questi ricercatori non si fossero fidati, avrebbero potuto comunque togliersi i loro panni di ricercatori sfigati e magari entrare in qualsiasi locale (di qualsiasi città europea) e vedere che la coca la usano quasi tutti! Non solo i ricchi e i disagiati, ma anche i padri di famiglia, gli operai, le madri, i figli, gli universitari, gli imbianchini (non è una battuta, ma ci sta), i taxista, i baristi, i commessi, i maneger, i dottori… tutti con o senza soldi la possono usare e trovare.
Questo accade perché è richiestissima da vip e non vip e quindi, essendo infine un fenomeno economico e rispondendo alle leggi dell’economia stessa sembra scontato che se la richiesta è alta la criminalità organizzata aumenta la produzione fino a soddisfare la domanda.
Che sia chiaro che la distribuzione di coca è affare della criminalità organizzata e che quindi è li che bisogna intervenire non di certo criminalizzando i consumatori.Anche se comunque per la coca è diverso, perché ancora ha attorno a se un velo di stile e la dimostrazione è che ora la Kate Moss post scandalo è testimonial di Cavalli. Questo dimostra l’ipocrisia assurda che c’è tra stampa e mondo della moda.
Però che per scoprire che le statistiche davano tutte cifre al ribasso, be, per questo c’era bisogno di fare l’esame al Tamigi mi sembra una barzelletta!
Sembra quasi che la questione della coca da problema sociale sia diventato un problema ecologico!Il che comunque almeno faceva ridere.

Braised.

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

CHI E PERCHE'
L'innominato nell'articolo in questione è un famoso Istituto Farmacologico di Milano.
L'idea alla base della ricerca è nata da studi, condotti precedentemente, sulla presenza di farmaci d'uso comune nelle acque di scarico e di fiume. Nelle urine umane permangono, infatti, tracce dei farmaci somministrati o delle droghe consumate (nel caso della cocaina la sostanza in questione è la benzoilecgonina), che permettono di risalire alle dosi assunte.
Ora…Perché tutto ciò? Nel Piano nazionale sanitario viene affermato che "la capacità del servizio sanitario di incidere innovativamente sulla tutela della salute dei cittadini- e su quest’ultima la cocaina ha indubbiamente influenze (siano esse positive, come i suoi derivati sintetici sprovvisti di attività tossicomanigene usati come anestetici, siano esse negative, come la sua dipendenza, la sua influenza sulla DAT e la sua cardiotossicità) - è legata oltre che alla preparazione professionale dei suoi operatori,al possesso di un sistema di controllo e di elaborazione dei dati. La disponibilità di dati informativi aggiornati è essenziale per:
- conoscere e valutare il bisogno da soddisfare;
- calibrare su di esso l'entità e la qualità della risposta tecnico-organizzativa;
- programmare gli interventi da svolgere e calcolare le risorse finanziarie occorrenti;
- contrallarne l'utilizzazione;
- misurare gli effetti ottenuti rispetto agli effetti sperati e valutare, quindi, la validità complessiva del servizio".
E' fuori dubbio che un compiuto servizio sanitario e sociale richiede un sistema informativo epidemiologico efficiente, gestito da esperti (e non quindi RICERCATORI SFIGATI), così da poter indirizzare gli interventi secondo criteri di necessità e di priorità.
L'applicazione di questo nuovo approccio permette di monitorare l'uso di sostanze illecite nella popolazione, a LIVELLO LOCALE e in TEMPO REALE, preservando l'ANONIMATO degli individui. Una volta perfezionato questo metodo potrà essere esteso ad altre droghe e potrebbe diventare un valido strumento per studiare consumi e tendenze d'uso in maniera OGGETTIVA.
Inoltre, studi di questo tipo (denominati di INCIDENZA) sono la base iniziale per future sperimentazioni ( ad esempio molecole in grado di bloccare selettivamente uno dei meccanismi neurotrasmettitoriali coinvolti nel craving, quale l'attività della dopamina sui suoi recettori di tipo 3 ) come lo è stato nel ’94 lo studio delle natalità per la sperimentazione da parte di una compagnia americana di un nuovo vaccino per la pertosse nelle regioni Piemonte,Liguria,Sicilia e Puglia.
Quindi…Controllo antidoping al Po e al Tamigi?
Si…messa così può far ridere,ma se ci si spinge un poco più a fondo tutto forse ha un senso mio adorato braised…

winged puck

Wednesday, 09 November, 2005  

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