.I Bambini Sparano.
La guerra continua ad essere praticata come strumento di potere e fonte di guadagno, non esiste guerra al mondo che possa considerarsi nobile. I motivi che spingono ad una guerra sono dovuti solo ad interessi economici e di potere, questo vale per tutte le guerre sia quelle dimenticate, che quelle invece sotto gli occhi di tutti come la guerra in Iraq. Però noi ancora siamo convinti che il nostro compito è esportare la democrazia… con la guerra e la forza, ossia lo strumento che l’uomo utilizza dall’inizio della sua storia per imporsi e cancellare le libertà altrui!
Noi almeno abbiamo avuto la perversa cortezza di stipulare, con gli accordi di Ginevra, un trattato che stabilisse le regole e i diritti dei prigionieri di guerra così come quelle dei propri soldati. Nelle guerre dimenticate l’accordo di Ginevra perde di significato, e così, a combattere ci sono i bambini. Questo succede anche perché mediamente in certi paesi diventa un problema riuscire a diventare adulti, ci sono alte possibilità di non farcela e così si combatte appena il dito è abbastanza forte per premere il grilletto, così si combatte appena le braccia riescono a reggere il fucile.
Secondo l’Unicef nell’ultimo decennio 2 milioni di bambini sono morti a causa di conflitti armati e 20 milioni sono stati costretti ad abbandonare le loro case. 4-5 milioni sono rimasti invalidi, 10 milioni hanno subito gravi traumi psicologici. Le guerre hanno provocato un milione di orfani e si stima che in 64 paesi siano seppellite oltre 110 milioni di mine, una ogni venti bambini. E sono circa 300mila i bambini arruolati nel mondo da eserciti nazionali o gruppi armati. Il dramma di questi numeri diventa realtà in 75 fotografie dell’agenzia Ansa: dal massacro della scuola russa di Beslan, alle tragedie quotidiane di Iraq, Medio Oriente e Cecenia, ai conflitti dimenticati dell’Africa, dove i ragazzini diventano troppo presto soldati, costretti a gettare i giocattoli e imbracciare i fucili. “Con gli occhi dell’innocenza – le immagini dei piccoli nelle guerre dei grandi” è la mostra fotografica organizzata dal Consiglio regionale della Toscana e dall’agenzia Ansa per la Festa della Toscana 2004, dedicata ai bambini in situazioni di guerra e aspettative di pace. E’ in loro nome che si celebra quest’anno l’evento nato nel 2000, che ricorda l’abolizione della pena di morte in Toscana (1786): per difenderli, tutelare i loro diritti, impedire che siano usati come strumenti, uccisi per cause sempre e comunque indifendibili quando attentano al loro diritto di vivere in pace.
Braised.
Noi almeno abbiamo avuto la perversa cortezza di stipulare, con gli accordi di Ginevra, un trattato che stabilisse le regole e i diritti dei prigionieri di guerra così come quelle dei propri soldati. Nelle guerre dimenticate l’accordo di Ginevra perde di significato, e così, a combattere ci sono i bambini. Questo succede anche perché mediamente in certi paesi diventa un problema riuscire a diventare adulti, ci sono alte possibilità di non farcela e così si combatte appena il dito è abbastanza forte per premere il grilletto, così si combatte appena le braccia riescono a reggere il fucile.
Secondo l’Unicef nell’ultimo decennio 2 milioni di bambini sono morti a causa di conflitti armati e 20 milioni sono stati costretti ad abbandonare le loro case. 4-5 milioni sono rimasti invalidi, 10 milioni hanno subito gravi traumi psicologici. Le guerre hanno provocato un milione di orfani e si stima che in 64 paesi siano seppellite oltre 110 milioni di mine, una ogni venti bambini. E sono circa 300mila i bambini arruolati nel mondo da eserciti nazionali o gruppi armati. Il dramma di questi numeri diventa realtà in 75 fotografie dell’agenzia Ansa: dal massacro della scuola russa di Beslan, alle tragedie quotidiane di Iraq, Medio Oriente e Cecenia, ai conflitti dimenticati dell’Africa, dove i ragazzini diventano troppo presto soldati, costretti a gettare i giocattoli e imbracciare i fucili. “Con gli occhi dell’innocenza – le immagini dei piccoli nelle guerre dei grandi” è la mostra fotografica organizzata dal Consiglio regionale della Toscana e dall’agenzia Ansa per la Festa della Toscana 2004, dedicata ai bambini in situazioni di guerra e aspettative di pace. E’ in loro nome che si celebra quest’anno l’evento nato nel 2000, che ricorda l’abolizione della pena di morte in Toscana (1786): per difenderli, tutelare i loro diritti, impedire che siano usati come strumenti, uccisi per cause sempre e comunque indifendibili quando attentano al loro diritto di vivere in pace.
Braised.
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