
“finalmente, finalmente. Ora sono libero, anzi tutti siamo liberi”. Certo, non potrebbe essere altrimenti, ho pagato. E non poco, 5 Euri. Ecco quello che mi è successo sabato quando, accompagnando una amica di amici al Leonkavalllo, ho dovuto pagare 5 E per poter entrare. e per beffa loro ti timbrano la mano con “ LIBERI TUTTI”. A me poco importa, ai miei occhi non godeva di una buona considerazione dal momento che l'ho sempre considerato come dire!? retorico?. una volta ha cantato anche l’astro nascente del rock italiano: Piero Pelù (blewa), inoltre non mi ha mai regalato momenti particolari se non qualche concerto.
Comunque... Chi non paga sta fuori, sia dal locale camuffato da centro sociale, sia dal sogno, ebbene si, dentro le teorie marxiste leniniste, la cultura, l’informazione, le salamele, il reggae, la birra e tutto il paese dei balocchi alternativi ti aspetta.
Posso capire un’offerta… ha un senso perché da la possibilità, con discrezione personale, di poter pagare in base a quanto si ha in tasca, ma un prezzo fisso di entrata… No. Però ormai devo rassegnarmi, perché il Leonka è una S.P.A ormai da molto tempo, non che faccia i soldi, ma mi sembra ovvio che se scendi a compromessi con tutto ciò che hai sempre rifiutato (capitalismo, mercificazione ecc) non puoi continuare a fare il diverso, l’alternativo. Non puoi essere il Leonka dei ’70.
Essendo una S.P.A si pone l’obbiettivo di produrre giovani artisti, autori di corti e scrittori, ma essendo il grado di politicizzazione altissimo, non si potrà essere artisti senza essere partitici, senza cioè leccare il culo per una raccomandazione alla solita classe politica.
Purtroppo Milano non è Berlino.
Ed è un peccato che uno dei centri sociali storici Italiani ora sia una bella scatola piena di niente, se non di quintali di ipocrisia con la maglia del che.
http://www.leoncavallo.org/spip/
Brased